sabato 8 agosto 2009

Refusi di Marco Cassini


recensione di
Paola Borraccino

Ci sono parole che esercitano su
di me un’attrazione irresistibile
e “Refusi”, evocando il pianeta
dell’editoria, ha centrato il
bersaglio.

Io coltivo il vizietto dell’editing virtuale.

Intendo dire che l’operazione della lettura è accompagnata da un vero e
proprio lavoro di revisione, che svolgo nel chiuso di casa mia e per
me sola.

È incoercibile la pulsione ad individuare gli errori grammaticali,
così come non posso fare a meno di controllare la punteggiatura,
lo stile, la coerenza interna del testo, le connessioni ed
i rimandi.

Dunque, il libro.

Mi ha incuriosito, banalmente, che sia stato
pubblicato da un’altra casa editrice che non fosse
la Minimum fax; poi ho pensato che alla base di
questa opzione ci fossero strategie commerciali,
legate alla capacità di distribuzione della Laterza.

Della casa editrice barese, oltre al resto, apprezzo la qualità della carta
e la dimensione dei caratteri del testo, due particolari stupidamente
subordinati ad esigenze economiche da molti editori.

Comunque, per terminare le considerazioni sulla parte fisica dell’oggetto,
la copertina è proprio brutta, senza appello: i colori sono spenti,
i disegni poco evocativi.

Ho già detto dell’argomento, che con me ha avuto gioco facile e si pone
in linea di continuità con la mission, che la Minimum fax persegue,
attraverso i laboratori, i workshop e altro, di promozione della cultura
in senso lato e dell’editoria in particolare.

Per quanto riguarda il contenuto, ho trovato simpatico il gioco
intellettuale delle citazioni nascoste e dei rimandi ad altri libri.
Ha fatto bene l’autore a non cedere al gusto epigrammatico alla fine
di ciascun paragrafo!

Ciò nonostante in alcuni paragrafi la parte finale era l'anello
debole del periodo.

Il problema maggiore, però, ritengo sia la punteggiatura.

Ci sono centinaia di manuali discordi, i linguisti litigano
aspramente, Hemingway e amici li conosciamo, ma tutto ciò non
può costituire una valida scusa per lasciare come dittatrice
inarginabile la virgola.

Alcuni periodi sbrodolano in coordinate, il punto arriva dopo
infinite apnee e, sopra ogni cosa, la sfilza di incidentali
smaglia il filo del discorso; in un paio di punti scadendo,
addirittura, in sciatteria.

Consiglierei di leggere "Refusi" in metropolitana
o in coda alla posta.

Giudizio sintetico: semplice, tuttavia non privo di spunti
interessanti per chi avesse curiosità circa il lavoro in una
casa editrice.

Voto 6/10

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