venerdì 7 agosto 2009

Professione blogger di Piero Sermasi



mail scritta ed inviata
all'autore da
Paola Borraccino


Buonasera dott. Sermasi,

oggi mi è stato recapitato dal corriere il pacco di libri acquistati
dal sito bol.it, tra cui c'era Professione blogger.

Di solito non acquisto libri che di cui non abbia letto già qualche pagina
in libreria, ma questa volta ho deciso di fare una eccezione e di procedere
all'acquisto del testo, solo perché, stando alla presentazione del sito,
mi avrebbe offerto le informazioni che cercavo.

Ho fatto veramente male!

Il suo libro è mal scritto e contiene pochissime informazioni utili.

Mi meraviglio che una casa editrice seria come la Hoepli abbia fatto
questa scelta!

Lei ha riciclato il lavoro di preparazione al sito ed i post già pubblicati
nel blog: dove è il valore aggiunto che il lettore sta pagando?

Una mancanza di professionalità.

Almeno, quando i giornalisti pubblicano le raccolte dei loro articoli,
il lettore sa cosa sta comprando.

Ho pagato un prodotto raccogliticcio, abbozzato e scadente.

La parte propriamente didattico-informativa è minima ed i suoi post
sono noiosi.

Mi dispiace offendere i suoi lettori, che saranno anche tanti, ma, a
differenza loro, io ho pagato per leggere le banalità che essi hanno
consultato gratuitamente:

12,90 euro per il Suo libro sono davvero troppi!

Educatamente, ma non cordialmente

una lettrice.

Paola Borraccino

7 commenti:

  1. Gentilissima Dottoressa Borraccino,
    in modo molto casuale, mi sono imbattuto nel Suo post che riguarda me e il mio "Professione Blogger" e Le rispondo con molto piacere.

    Ahi, ahi, ahi, è dal lontano 1982 che combatto, lotto, mi azzuffo con tutti quelli che credono che la didattica si debba fare in maniera parruccona. Ancora oggi, nel 21° secolo, trovo adepti di questo insano modo d'insegnare.
    Ho fatto "La storia dell'agricoltura" per ragazzini di 6-8 anni scoprendo che il linguaggio che usavo, anche per un argomento così ostico, era seguita da un target di pubblico adulto e divertito. Così è stato per "La storia della scienza e della tecnica", nonchè di materiali audiovisivi premiati dalla CE sulle Normative dell'infortunio dei posti di lavoro e... sempre cercando di far divertire e, glielo assicuro, ci sono sempre riuscito.
    Gentilissima Dottoressa, Lei sta parlando con una persona che ha fatto della comunicazione, il suo modo di vivere da quasi 30 anni quando ancora la parola "multimedialità" non esisteva.
    E così è stato per il mio umile manualetto (6 mesi di lavoro) che ha fatto sì che, decine di persone (seguendo i miei altrettanto umili consigli) aprissero i propri blog e dato vita al proprio pensiero scritto. Ho cercato di metterci umanità, personalizzare il tragitto, umanizzarlo senza inutili tecnicismi. Nei post (solo 10) che ho inserito ci ho messo passione e tanta, tantissima umiltà inserendoli solo ed unicamente per indicare percorsi alternativi e creativi, niente di più.
    Già, mi scusi, ma dimenticavo che Lei è un bravo blogger e non ha bisogno di consigli.
    Ma trovo i suoi post troppo lunghi, i titoli sbagliati, non centrano subito il bersaglio, freddi come il ghiaccio, senza un briciolo di creatività, asettici e con linguaggio antico che sembra uscito da sarcofagi paleocristiani...
    Una domanda che si dovrebbe fare un bravo blogger (e non un imbrattatore di Word) è questa: esistono dei motivi validi per i quali qualcuno leggerà i miei post? (oltre a mamma, papà, amici e parenti, ovviamente).
    Lei, gentilissima dottoressa, questa domanda se l'è posta?
    Io, e posso sbagliarmi ma ne dubito, non ne trovo uno.
    Un consiglio? Rilegga il mio libro.
    Cordialmente
    Piero Sermasi

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  2. Gentile dott. Sermasi,

    come vede ho pubblicato il Suo commento in versione integrale, nonostante il tono stizzito, di chi è poco avvezzo alle critiche.

    Non cederò alla tentazione di raccogliere le Sue provocazioni; mi permetto solo di evidenziare, qualora Le fosse sfuggito, che alcuni post sono articoli di giornalisti riproposti (vedi post di Limes).

    Cercherò di fare tesoro dei Suoi suggerimenti, visto che Lei è un professionista della comunicazione.

    Le consiglio, tuttavia, di non ignorare i rilievi di una imbrattatrice di Word, non fosse altro perché sono una cliente che ha pagato la Sua prestazione intellettuale, avendo io acquistato il libro.

    Ribadisco tutto ciò che ho scritto: il libro non merita una prima lettura, figuriamoci una seconda!

    Se volesse proseguire nello scambio di opinioni, Le invii all'indirizzo Bari.Berlino@gmail.com, affinché io possa risponderLe privatamente.

    Distinti saluti

    Paola Borraccino

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  3. "Dottori" miei, propongo una tregua alla Vs. tenzone: Lei, Sermasi, acquistando e NON LEGGENDO l'opera prima della Borraccino, ora che è stata pubblicata dopo lungo travaglio e arduo parto nella clinica "WIP", la risarcirà per 8 euro del danno che ha cagionato alle sue tasche allorché il Suo libro finì in esposizione in una libreria non ho ancora capito se barese o berlinese (Bari-Berlino sarebbe una sorta di neo-linea gotica? Ciò ad avallare le sicure tendenze naziste della signorina...). Appena avrò escogitato una soluzione per il risarcimento dei restanti 4,90 euro, Vi prometto, Illustrissimi, che Ve la posterò nuovamente.

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  4. ... Ero certa che il mio post non sarebbe stato approvato e pubblicato! ... Ciò ad avallare, ancora na volta, le famose tendenze di Miss Imbratta-blog&word: regola prima di un blog (e chissà se Sermasi la pone fra i dettami per tenere un buon blog...): "non approvare commenti che contrastino l'ideologia del titolare".

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  5. Salve,

    Ficco il naso perché ho appena finito di leggere il libro di Mr. Pin (Piero Sermasi) e sono anch'io una donna col vizio della lettura come l'autrice di questo blog :)
    Ho assistito divertita allo scambio...

    La lettura di "Professione Blogger" è stata piacevole e incoraggiante (in questo ambito e in questo momento ne avevo davvero bisogno).

    Questo libro ha un grave difetto di editing, overo contiene diversi errori di stampa e la punteggiatura è tirata con la mazzafionda.

    A parte questa esternazione folkloristica, la domanda era: "dov'è il valore aggiunto per cui ho speso i soldi?"
    La mia risposta personale:

    1) qui c'è uno che "ce l'ha fatta" e ha saputo individuare i propri punti di forza, e indicarli agli altri.

    2) nella parte "come si guadagna con un blog" ci sono diverse dritte che non conoscevo.

    Il primo punto è altamente personale, e non lo avrei trovato se non in questo libro.

    Il secondo punto avrei potuto riempirlo da sola cercando, googlando e navigando, ma qui ho trovato una serie di nozioni assemblate in modo organico.

    Per me è più che sufficiente, mi giustifica il costo (basso) del libro, il tempo impiegato a leggerlo e la sofferenza per la punteggiatura così bistrattata.

    Saluti,
    Michela

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  6. Signora Michela,

    pubblico il Suo gentile commento; naturalmente resto della mia opinione, nonostante la sua perorazione articolata e ben scritta.

    La ringrazio per avermi scritto.

    Buone letture.

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  7. Carissimo Piero, scusa la confidenza, ho appena finito di leggere il tuo libro ed ho anche aperto un blog. E chissenefrega? Ok! sappilo comunque che scatena la voglia di imbrattare pagine web, e non solo. Il resto poi, lo lascio ai posteri...GRAZIE!

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