sabato 3 ottobre 2009
FOTO DI CLASSE di Mario Desiati
Editore Laterza 2009
pp.133
10 Euro
Mario Desiati lavora in campo editoriale e questo emerge
chiaramente sin dalle prime battute.
Il libro è ben scritto, pulito, irreprensibile nella sintassi e
nella punteggiatura e nella scansione dei toni dei vari
capitoli ed all’interno di ciascuno delle unità narrative.
Questi stessi pregi, però, si trasformano in punti deboli, perché
comunicano nella lettura un senso di artefatto.
Chiaramente l’arte è costruzione, tuttavia la bravura dello
scrittore si misura, in parte, nella capacità di non lasciar
trasparire il lavoro della scrittura, per proiettare il lettore
emotivamente nei paesaggi descritti im-mediatamente, (vale
a dire senza mediazioni), in modo tale che risulti assente
qualunque filtro.
L’autore, nelle note finali, spiega il percorso compiuto
per trovare e raccontare le sue storie e rivela,
implicitamente, il motivo queste storie non funzionino:
contrariamente a ciò che il titolo del libro lascia immaginare,
i protagonisti dei capitoli, “gli ex compagni di classe” non gli
sono vicini, sono solo estranei di cui ha raccolto le esperienze.
Nonostante Desiati abbia regalato ai suoi personaggi
aneddoti e sfumature, per mettere in risalto le loro
personalità, gli uomini e le donne del libro rimangono
chiusi in alcune categorie e per tutti rimane un indistinto
senso di fallimento in sottofondo che non rende giustizia
alla varietà delle esperienze dei meridionali trapiantati/
spatriati/fuori sede o comunque li si voglia definire.
Tutto il libro è reso, inoltre, claustrofobico dalla
dimensione paesana ed i troppi riferimenti dialettali
contribuiscono ancora di più a restringere l’orizzonte
spirituale, che l’autore interpreta, invece, come universale.
Non ho citazioni da suggerire, sebbene le descrizioni
del paesaggio reale avvelenato dall’ILVA, il distretto
industriale siderurgico di Taranto, valga la lettura,
forse perché sta veramente a cuore all’autore
originario della provincia tarantina.
Tali passaggi del libro hanno delle punte di
lirismo notevoli, informano, commuovono e
coinvolgono. Sarebbero un perfetto commento
sonoro in un eventuale documentario-inchiesta, mentre
scorrono le immagini dei danni causati, direttamente ed
indirettamente, alla salute e all’ambiente dalle emissioni
dell’impianto, che usa una tecnologia vecchia e, nonostante
i milioni e milioni di Euro erogati dallo Stato, non ha mai
adeguato gli impianti alle norme per la sicurezza.
Voto 6+
Consigliato a chiunque viva la condizione del fuori sede,
fosse pure a casa sua.
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io darei un 5.5
RispondiEliminaIn effetti, il libro ha avuto maggior fortuna del suo valore...
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