domenica 13 settembre 2009

La crisi sta finendo



la Repubblica 12 settembre 2009
Nuovo suicidio a France Telecom è la 23esima vittima in
18 mesi

Di lavoro si può morire anche dopo averlo perso o per paura
di perderlo. Tanto da produrre una vera e propria psicosi,
come quella in atto a France Telecom dove sono in corso
pesanti taglia al personale. Sono saliti a 23 i dipendenti
che si sono tolti la vita negli ultimi 18 mesi. Il caso più
recente riguarda una donna di 32 anni: lavorava all'assistenza
dei clienti di Orange, la divisione di telefonia mobile del
colosso transalpino, e si è suicidata lanciandosi da una finestra
del suo ufficio al termine di una discussione sulla
riorganizzazione del servizio. mentre in precedenza un tecnico di
49 anni si era pugnalato sull'addome dopo aver saputo che
gli sarebbe stato affidato un incarico di qualifica inferiore.
Così la compagnia (sono circa 100 mila i dipendenti) ha deciso
di sospendere la ristrutturazione e di assumere cento responsabili
delle risorse umane in vista dell'apertura di negoziati sullo stress
da lavoro. I sindacati, però, chiedono allo sttao, in qualità di
maggiore azionista dell'azienda, di organizzare un piano di
prepensionamenti equo e sostenibile.

Corriere della sera di sabato 12
Brevi PARIGI
Un altro suicidio a France Telecom

Una dipendente di France Telecom, Pierre Morville, 32 anni, si è lanciata dal quarto piano di un edificio dell' operatore francese di telefonia a Parigi. È morta dopo poco. Secondo un delegato della rappresentanza sindacale Cfe-Cgc, la donna si è uccisa «al termine di una discussione sulla riorganizzazione dei servizi». Il suo è il 33° suicidio negli ultimi 18 mesi: 22 si sono tolti la vita, altri 11 hanno tentato. Tutti lavoratori del gigante telefonico francese che dal 2002 in poi ha tagliato 40 mila posti di lavoro.


Commento di Paola Borraccino
La Repubblica relega la notizia a pag.34 il Corriere a pag 23; c'è una
difformità di cifre, ma entrambi dedicano poco spazio, in termini
di righe e visibilità: per non contraddire le notizie che essi stessi
danno su primi timidi segnali di ripresa o per non diffondere pessimismo?
Come se ci fosse qualche rischio di presa di coscienza di classe o
di semplice consapevolezza!

I lavoratori sono troppo impegnati a tirare a campare per poter
pensare di alzare la testa e capire che è il momento di guardarsi
intorno, incontrare lo sguardo di chi ti è prossimo e cercare di
capire da dove arrivano le mazzate.

Come dice Travaglio ci pisciano addosso e ci dicono che piove...ed io
aggiungerei : E noi non apriamo neanche l'ombrello, ma ci limitiamo a
sospirare.

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