venerdì 24 luglio 2009

Maschio adulto solitario di Cosimo Argentina


Manni editore
310 pp.
17 Euro
recensione di
Paola Borraccino

Un romanzo che, pur rivelando un autore promettente, non convince fino in fondo.

Narra del percorso del protagonista dall’età di venti anni ai trenta circa, in tappe abbastanza nette: il servizio militare a Bari ed il suo primo amore, la fuga al nord e l’esperienza in una azienda di inscatolamento di tonno, il ritorno a sud, lo studio ed il conseguimento della laurea in giurisprudenza ed, infine, la pratica legale in uno studio a Taranto.

Come recita il titolo, il libro è molto “maschio”, con figure femminili stereotipate e tristi.

Lo stile è alterno, ottimo in determinate parti, confuso in altre.

Il linguaggio è aderente alle situazioni descritte, ma non riesce a variare, cosicché il ritmo, risulta pesante e, in alcuni punti, persino greve.

Questo è il grande limite: è mancato un buon lavoro di revisione, certe frasi, e qualche volta pagine intere, sono sovrabbondanti e inutilmente crude.

L’autore avrebbe dovuto fare una scelta più coraggiosa e tagliare delle parti, che appesantiscono il testo e, nello stesso tempo, rendono la trama inverosimile, iperrealista.

Per quanto i singoli episodi narrati siano credibili, nell’insieme risultano eccessivi e forzati, fino a precipitare nel finale che guasta il libro.

Anziché comporre un romanzo, i capitoli avrebbero potuto formare una raccolta di racconti brevi a sé stanti.

Il giudizio finale è, comunque, positivo, anche se in attesa di conferma del prossimo lavoro di Argentina.

Voto 6,5

Il consiglio: poco adatto alle donne sotto i venticinque anni, perché
mostra il lato brutale e violento dell’uomo abbandonato a se stesso.

La citazione:
Gli intervalli e le ricreazioni sono una dannazione: spezzano il ritmo e ti illudono che tutto sia finito, come le domeniche, come le estati e tutto il resto.

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