pp. 148
Minimum fax 2012
Euro 12,50
recensione di
Paola Borraccino
A chi questa estate non potrà permettersi una crociera consiglio di investire una dozzina di Euro in questo libricino, dal titolo che arriva dritto al punto. D'altronde un titolo così è fatto per colpire e con me ha raggiunto l'obiettivo: ho preso il libro dallo scaffale, l'ho sfogliato e sono passata a pagare alle casse.
Avevo voglia di una lettura piacevole ed ironica e il racconto lungo di Wallace non ha deluso queste semplici aspettative; diverso sarebbe stato, invece, se io avessi dato credito alla frase riportata sulla copertina del Guardian ,"Un libro che non si riesce a smettere di leggere neanche mentre ci si lava i denti" (sempre ammesso che ci sia qualcuno che abbocchi alle lodi sperticate tratte da recensioni compiacenti stampate sulle fascette o sul retro!).
"A supposedly Fun Thing I 'll Never Do again" (traduzione letterale: "Una cosa che si presume essere divertente che non farò mai più") originariamente nasce come un articolo commissionato allo scrittore dalla rivista americana Harper , per narrare l'esperienza di una crociera extralusso di una settimana nei Caraibi con una grande compagnia leader nel settore. (*)
Nel 1995 Wallace, quindi, come egli stesso scrive "volontariamente e dietro compenso", compie questo viaggio da solo, annotando su un taccuino impressioni, notizie, futilità, insieme a riflessioni anche serie.
Tornato nella sua città, Chicago, la rivista committente dà alle stampe il lungo resoconto, riscuotendo un generale apprezzamento; sicché, dopo numerosi rimaneggiamenti, l'autore decide di far pubblicare il testo sotto forma di libro nel 1997. In Italia la prima edizione, sempre ad opera della Minimum fax, risale al 1998.
Confesso che non conoscevo prima d'ora DFW (come lo chiamano affettuosamente dai suoi fan), il quale, invece, ho scoperto essere molto famoso ed amato; è stato una bella sorpresa, che mi ha indotto a fare una piccola ricerca sul web.
Il materiale abbonda, ma tra i vari testi che si possono leggere gratuitamente on line, mi permetto di segnalare le "perle di David Foster Wallace", ossia i brani selezionati dalla casa editrice Minimum fax sul proprio sito e, ancora più importante, la trascrizione del discorso** di David Foster Wallace per la cerimonia delle lauree al Kenyon College il 21 maggio 2005 (dal sito Nazione Indiana). Un discorso notevole in cui possiamo comprendere la poetica dell'artista, ma, ancora di più, possiamo intuire le forti lacerazioni interiori che lo hanno accompagnato per tutto l'arco della sua vita. E bene ha fatto la casa editrice Einaudi a raccogliere il testo (insieme ad altri sei "uncollected") in un libro, Questa è l'acqua.
Per tornare, invece, al libro "Una cosa divertente che non farò mai più", in descrizioni semplici ed ironiche DFW riesce a far scivolare vere e proprie annotazioni antropologico-esistenziali, questa è la forza dell'opera. Per quanto riguarda gli aspetti negativi non ci si può esimere dal rilevare che rimane pur sempre un articolo per una rivista, quindi un qualcosa concepito e confezionato per essere letto una volta, strappare un sorriso e poi essere abbandonato sul sedile del treno/aereo/panchina affinché un altro viaggiatore possa ingannare piacevolmente l'attesa.
Ed è così che farò io: libererò questo libro, mediante bookcrossing, in qualche luogo e acquisterò un testo serio di Wallace (non intendo serioso, bensì più rappresentativo della sua arte "La ragazza dai capelli strani", "Brevi interviste con uomini schifosi" o anche l'ironico "Tennis, tv, trigonometria, tornado"). Non per niente, in un saggio pubblicato dalla rivista Tracce Luca Doninelli scrive che Wallace "non è uno scrittore per tutti", perché la sua opera è vastissima e perciò tocca una molteplicità degli aspetti della vita odierna, che possono urtare la sensibilità di molti. Per questo, oltre che per la difficoltà di molte sue pagine, benché si tratti di uno scrittore consigliabile a persone giovani (18 anni in su) è importante che questi giovani non siano lettori deboli.
Doninelli aggiunge poi: "Attraversare l'opera di un vero scrittore è come attraversare un mare: ci voglion buoni, rudi marinai" e io, da buona levantina, ho sempre sentito il richiamo del mare.
Voto 6 e 1/2
Consiglio
A chi non può partire in crociera, ma soprattutto a chi si accinge a partire consiglio di metterlo in valigia e/o sul comodino. Comunque, se si deve fare una lunga coda alla posta o si cerca qualcosa da portare sotto l'ombrellone della spiggia di casa (sull'esempio di Ostia, Fregene, ma anche Pane e pomodoro a Bari) è perfetto.
La citazione pp. 70-71
"Occorre ammettere che nel tipo di viziatura da personalità A della Nadir c'è qualcosa che può fotterti il cervello e che l'invisibile, maniacale donna delle pulizie fornisce l'esempio più chiaro di quanto sia raccapricciante tutto questo. Perché, a pensarci bene, non è esattamente come avere una mamma. Lasciamo perdere il senso di colpa, quanto sia petulante, eccetera: ma una mamma ti pulisce la camera soprattutto perché ti vuole bene - sei tu il centro, sei tu in qualche modo il vero fine delle pulizie. Sulla Nadir, invece, una volta esaurito il senso di novità e di comodità, comincio a scoprire che tutta questa cura fenomenale non ha niente a che fare con me.
[…] La sensazione non è molto diversa da quando siete ospiti a casa di qulcuno che fa cose come intrufolarsi la mattina per rifarvi il letto mentre siete sotto la doccia, vi piega i panni sporchi o li mette in lavatrice senza chiedervelo prima, vi svuota il posacenere dopo ogni sigaretta che fumate, eccetera. Per un po', una padrona di casa del genere vi sembra fantastica e vi sentite curati, apprezzati, rassicurati e degni, eccetera. Ma dopo un po' cominciate a intuire che la padrona di casa non si comporta così per affetto o riguardo verso di voi, ma più semplicemente obbedisce agli imperativi di qualche sua nevrosi personali che ha a che fare con la pulizia domestica e con l'ordine… e questo significa, visto che obiettivo e oggetto finale della pulizia non siete voi quanto la pulizia e l'ordine in sé, che la vostra partenza sarà per lei un sollievo".
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* Ovviamente questo accadeva prima che Schettino si insinuasse nei pensieri dei croceristi di tutto il mondo: il naufragio della Concordia - per quanto sia cinico ammetterlo- ha spalancato un universo di facili ironie!
** Puoi ascoltare qui il discorso in lingua originale: "A speech given by David Foster Wallace at the 2005 Kenyon College commencement ceremony "(1 parte) (2 parte) e, cliccando qui, puoi leggere la trascrizione in inglese del testo "David Foster Wallace, in his own words" da More Intelligent Life.com).
Un commento interessante a DFW - sì, ci sono cascata anch'io!
RispondiEliminaDire che è significativa la traduzione del titolo, che purtroppo ne perde un tratto importante.
Quel presumere che una crociera sia divertente è un dato centrale, serio o ironico che sia; e perderselo è truce.
Grazie Denise per il tuo commento, in effetti il lavoro di traduzione non è tenuto nel debito conto in Italia; le case editrici stanno tagliando i costi anche necessari e,così facendo, non si rendono conto che sviliscono il loro lavoro.
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