sabato 6 agosto 2011

Che il velo sia da sposa! (Ayza Atgawwiz)

Ghada Abdel Aal
Epoché edizioni 2009
204 pp.
Euro 15
recensione di
Paola Borraccino









Tutte le donne occidentali scolarizzate e ossessionate dal matrimonio dovrebbero leggere il racconto delle vicissitudini di questa giovane farmacista egiziana, anzi tutte le donne occidentali. Senza eccezioni.

"Che il velo sia da sposa!" nasce da un blog in lingua araba (http://wanna-b-a-bride.blogspot.com/ trad. "Voglio essere una sposa/Voglio sposarmi) che" ha ottenuto un successo di pubblico tale da spingere l'importante casa editrice Dar El Shorouck a chiedere all'autrice di adattarne i contenuti per trasfonderli in un libro".

La quarta di copertina ci informa che oggi il romanzo è un best seller da cui sarà tratta anche una serie per la televisione egiziana e noi non ne dubitiamo: sembra incredibile, ma dopo secoli trascorsi a lottare per l'emancipazione femminile, pare che adesso la tendenza si sia invertita e tutto il sistema della comunicazione metta al centro dell'ideale universo delle donne il matrimonio, come in un libro di Jane Austen! Per esempio, quando vidi la prima volta il film "Il matrimonio del mio miglior amico" ricordo di aver pensato che, a parte il personaggio dell'amico editor interpretato da Ruper Everett, sarebbe potuto essere tranquillamente un film girato negli anni '50.

Se è vero che la voglia di stabilità è comprensibile, così come è vero che il matrimonio è una istituzione fondamentale della nostra società, ho sempre trovato triste, anzi no,  proprio offensiva l'idea che una donna debba necessariamente realizzarsi nel matrimonio, come dire che tutte le altre sono delle povere sfigate?
Che strano, mi vengono in mente Maria Montessori, Ilaria Alpi, Rossana Rossanda e "donne non realizzate" è una espressione che non riesco ad associare alla loro figura. Senza, comunque, scomodare tali eccellenze, mi vengono in mente tante donne meravigliose che incontro ogni giorno.

Che senso ha dividere le donne in coniugate e single (o zitelle)?
L'unica differenza di cui ci si dovrebbe preoccupare è quella tra persone corrette, serie, per bene, responsabili, oneste e quelle che tali non sono, è una cosa talmente banale che è assurdo persino star qui a commentare, ma evidentemente certi concetti ancora tanto scontati non sono!

Il consiglio
Da leggere dopo aver visto il film Sex and city 2, basato sull'omonima serie televisiva, per incrinare quella falsa illusione si superiorità ed emancipazione, che fonda l'orgoglio delle donne occidentali, perché sorridendo sui paradossi altrui si possa riflettere con maggiore onestà intellettuale sui nostri.

Voto 7-

La citazione
pag. 191

"Ci è appena ... giunta...la notizia... come una doccia fredda!!!
Questa creatura perfida non ci ha detto nulla, non le abbiamo sentito proferire una sola parola sull'argomento...
La lasciamo un giorno, il giorno dopo torniamo e la vediamo entrare, piazzarsi al centro della farmacia e ... oplà! Sollevare la mano sinistra su cui brilla un anello.
- Non mi fate gli auguri, ragazze ? Mi sono fidanzata!

[…]
Pochi secondi, e tutte si voltano lentamente verso di lei con occhi fiammeggianti, tanto che la ragazza indietreggia di due passi, pronta a darsela a gambe.
[…]
... e noi tutte ci guardiamo perplesse sul da farsi, dato che non sarebbe gentile non andare a congratularci con lei. E così ognuna di noi tira fuori dalla sua borsetta il sorriso di ricambio che ci portiamo dietro proprio per le occasioni come questa".

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